Il progetto "Liberi per i Boschi"

I "Liberi per i Boschi" sono un gruppo informale di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, che una volta al mese partono, accompagnati da due o più adulti, per vivere, mangiare e dormire nei boschi. Il progetto nasce dal desiderio di offrire ai più giovani uno spazio e un tempo in cui poter sperimentare la libertà, con tutte le responsabilità, le fatiche e le soddisfazioni che essa comporta.
I Liberi si incamminano verso la scoperta individuale e di gruppo di che cosa sia davvero importante e di che cosa sia necessario e sufficiente per vivere, cercando di capire se, quando e quali regole siano utili, e imparando a confrontarsi in un cerchio, senza delegare a un autorità, quando si tratta di prendere decisioni o risolvere conflitti.
Uscita di maggio alla gola del Crenna, partenza dai Buschi.

Approccio educativo
  • L’obbettivo del percorso è quello di creare occasioni in cui ragazzi e ragazze possano sperimentare la libertà raggiungendola passo passo con un percorso di autonomia, responsabilità e consapevolezza di sè e degli altri.
  • La libertà nei boschi non viene quindi limitata dalle regole imposte dagli adulti, sono le necessità legate alla vita libera - lontano dai genitori, dalla scuola e dalla società - che impongono ai ragazzi di acquisire conoscenze sulla natura e competenze tecniche (dall’accendersi un fuoco per scaldarsi e cucinare, al costruire un riparo per la notte, fare legna e sapere come evitare pericoli); la necessità innegabile di mangiare e dormire impone di dover preparare il materiale, il fatto di doverlo portare a spalla rende importante riflettere su cosa è essenziale e cosa è superfluo; non avere qualcuno che prende decisioni per tutti obbliga a trovare un accordo per organizzarsi, ascoltando il parere di ciascuno perchè non venga limitata la libertà di nessuno.
  • Gli adulti presenti mettono a disposizione del gruppo le loro competenze, aiutano i ragazzi in modo discreto e non autoritario a raggiungere pian piano sempre più consapevolezza di sè e delle relazioni con gli altri, affinchè ciascuno possa scoprire e condividere le proprie risorse, riconoscendo e superando i propri limiti, arrivando a una sempre maggiore autonomia. Nel bosco risulta evidente l’importanza di un gruppo che sappia collaborare, in cui ci sia una buona relazione di fiducia e in cui ognuno sia in grado si essere responsabile per sè e per gli altri.
  • Per vivere nel bosco bisogna conoscerlo e rispettarlo: prendersi cura di una parte di esso, da tenere pulito e in cui costruire un accampamento, è un’occasione per scoprire quanto l’essere umano possa trasformare l’ambiente che lo circonda e come possa farlo in armonia o in contrasto con la natura.
  • Ad ogni uscita vengono lette alcune pagine del Diario di Selvaggia, scritto mese per mese in base alle mete e agli obbiettivi educativi di ogni uscita. Questo testo fornisce spunti di riflessione sui temi relativi alla vita nel bosco, alle crescita personale e alle dinamiche tra le persone, oltre a far conoscere le leggende legate ai toponimi locali e a rievocare la vita quotidiana di chi ha vissuto nell'oltrepo' nei secoli passati.

Protagonisti
  • Bambini/e dai 6/7 anni ai 14 anni, divisi in due gruppi con due percorsi paralleli che a tratti si incontrano, uno con bambini e bambine dai 6 ai 9 anni, l’altro per la fascia d’età 10-13/14. L’appartenenza a uno o all’altro gruppo non è rigida e non si basa solo su dati anagrafici, ma è fluida e viene valutata insieme ai bambini tenendo conto diversi parametri, oltre ai desideri, le risorse e i limiti di ciascun partecipante.
  • Sei accompagnatori adulti, due uomini, due donne e due cani (vedi sotto: “Gli organizzatori”)
  • Ragazzi e ragazze dai 17 ai 21 anni che affiancano gli accompagnatori nelle uscite con i bambini e le bambine e portano avanti un percorso di formazione e crescita.
  • Una facilitatrice esterna al gruppo degli organizzatori che svolge un ruolo di supervisione.  (vedi sotto: “Gli organizzatori”)
  • Genitori (vedi sotto: coinvolgimento dei genitori)

Strumenti
  • Uscite con cadenza mensile, con pernottamento in Locanda per i piccoli, con i quali si affronteranno in modo progressivo le tematiche legate alla vita nel bosco, mirando ad acquisire le tecniche e le conoscenze necessarie. I più grandi faranno uscite con con pernottamento nei boschi o in bivacchi nelle stagioni più rigide, potranno così tuffarsi a pieno in avventure un po’ più impegnative e stimolanti. Con loro lavoreremo più sul concetto di gruppo, individuo, autonomia, libertà e consapevolezza.
  • Uscite e incontri di confronto e formazione con ragazzi e ragazze dai 17 ai 21 anni per acquisire conoscenze e compentenze necessarie a vivere nei boschi e a collaborare con gli accompagnatori nella gestione delle uscite con i bambini e le bambine.
  • Riunioni mensili di progettazione e verifica di ogni uscita, con la facilitazione di una figura esterna al gruppo degli accompagnatori, per ricalibrare obbiettivi e strumenti e valutare il percorso verso l’autonomia dei singoli e del gruppo.
  • Riunioni con i genitori (due volte all’anno o in base alle necessità ) per confrontarsi, raccontare, sciogliere dubbi e affrontare eventuali problemi o incomprensioni.
  • Merende o cene subito prima o subito dopo l’uscita con la presenza di bambini/e, genitori e organizzatori per un confronto informale faccia a faccia, per conoscersi e favorire la collaborazione e la fiducia all’interno del gruppo.

Aspetti economici
  • Contributo per le uscite: per non pregiudicare la partecipazione di chi ha difficoltà economiche, non viene stabilita una quota fissa, ma viene chiesto un piccolo contributo libero consapevole intorno ai 20 euro, che ogni genitore può scegliere di ridursi nel momento in cui si incarica di fare la spesa o di accompagnare in auto il gruppo fino al luogo di partenza per l’uscita. La quota di contributo libero consapevole verrà utilizzata per i materiali, i rimborsi spese di accompagnatori e adolescenti e una quota come compenso agli accompagnatori e ai coordinatori.
  • Contributo di iscrizione: come forma di rigraziamento e sostegno per gli adulti che si offrono come accompagnatori e come segno tangibile che rappresenta l’impegno a proseguire il percorso per i seguenti sei mesi, si chiede ai nuovi iscritti di versare una quota libera iniziale che si aggiri intorno alla cifra di 50 euro e che verrà divisa tra gli “accompagnatori” che organizzano e partecipano alle uscite.

Coinvolgimento dei genitori:
  • Spesa per il cibo: per ogni uscita un genitore a turno si autopropone come coordinatore/trice per il cibo. Gli organizzatori specificheranno in una mail che tipo di obbiettivi ci si prefigge per l’uscita e di conseguenza che tipo di cibo è necessario portare (se si sceglie di camminare a lungo con gli zaini si richiederà un pranzo al sacco, se uno degli obbiettivi è imparare a cucinare insieme sul fuoco si chiederanno gli ingredienti necessari). L’idea di fondo è quella di condividere il cibo e di non caricarsi pesi inutili, quindi si chiede ai genitori di dare ai figli solo ciò che si è pattuito precedentemente e di contribuire con alimenti che possano essere condivisi tra tutti.
  • Passaggi in auto in caso di necessità: spesso per raggiungere le mete previste per il pernottamento è necessario partire a piedi da luoghi non raggiunti dai mezzi pubblici. Anche in questo caso si chiede a un genitore a turno di coordinare chi si rende disponibile per accompagnare in auto i ragazzi fino al punto di partenza e di arrivo.

Responsabilità e sicurezza
  • Stiamo valutando in che modo poter avere una copertura assicurativa. Una possibilità è quella che alcuni tra gli accompagnatori si formino come istruttori F.I.S.S.S. (federazione italiana survival sportivo e sperimentale) in modo da poter accedere all’assicurazione A.S.I. (associazioni sportive e sociali italiane).
  • In attesa di avere una copertura assicurativa, prima di ogni uscita facciamo compilare ai genitori un foglio con nomi di figli e genitori con relativi recapiti telefonici in cui i genitori firmano per sollevare gli accompagnatori da qualsiasi responsabilità civile e penale. Questo foglio non ha nessun valore legale, si tratta di un accordo informale ma può essere utile da esibire nel caso qualcuno su per i monti chieda agli accompagnatori cosa ci fanno sotto un telo di plastica con una dozzina di minorenni.
  • Le precauzioni rispetto ai possibili rischi che si possono correre quando si passano due giorni fuori casa (infortuni, malattie improvvise) consistono nella presenza di due o più adulti (nel caso uno dei due si può allontanare), del fatto di scegliere luoghi che abbiano copertura di rete per i cellulari e che siano raggiungibili da qualche mezzo di soccorso in caso di necessità.
  • Ai genitori naturalmente viene chiesto di valutare attentamente le condizioni di salute dei figli e anche l’equipaggiamento, nel caso i bambini non siano in perfetta salute sconsigliamo di mandarli all’uscita poichè per il tipo di progetto è garantito che avranno modo di stancarsi, prendere freddo o sudare.
  • Il desiderio sarebbe di poter garantire qualche forma di assicurazione. Stiamo quindi valutando l’ipotesi di comparire come progetto più ufficiale, magari costituendoci come associazione. Purtroppo sappiamo che ciò che facciamo è considerato illegale (campeggiare nei boschi, raccogliere legna, accendere fuochi…) ma proprio perchè alla base del progetto c’è una dichiarazione di libertà, consapevolezza e autodeterminazione, ancora non troviamo il modo di di far combaciare i due lati della medaglia senza snaturarne l’essenza. Ciò non vuol dire che siamo chiusi all’idea della regolarità, solo che stiamo ragionando sui passi da percorrere senza fermare o rischiare di far fermare il progetto già in corso da un’anno.

Gli organizzatori:
  • Claudio, promotore del progetto, artista di strada, giocoliere, contadino e autocostruttore.
  • Simone, musicista, liutaio, artigiano.
  • Federica educatrice in formazione come arteterapeuta…
  • Laura....
  • Charo educatrice e facilitatrice, coinvolta come supervisione esterna al progetto.
  • Mirtilla cagna meticcia (un pò border collin un pò chissà..) di 11 anni sempre vissuta senza giunzaglio e in mezzo a persone bambini e boschi… dal fiuto e dall’orecchio fino.
  • Pedro figlio di Mirtilla (e un pastore belga) di 9 anni super coccolone di 30 kg… agile veloce e temerario nel tener sotto controllo il bosco e il gruppo.

Equipaggiamento
Per essere liberi bisogna essere autonomi, i liberi si fanno lo zaino da soli, aiutandosi con questo elenco:
“Questo progetto nasce dal pensiero che il bosco
da sempre offre all'uomo tantissime cose:
legna, cibo, animali, acqua e rifugio.
In varie epoche l'uomo ha vissuto il bosco come una casa, una tana sicura,
pensiamo a tribù, rinnegati, partigiani, eremiti…
il bosco può essere visto come uno spazio dove ricercare libertà,
dove rispettando la natura e cercando un'armonia con essa,
ci si può ritagliare uno spazio anche solo temporaneo
in cui sperimentare l'autonomia e la libertà…
ma per farne che?
Questo ancora bene i nostri ragazzi non l'hanno capito…
proprio perchè poche volte nella società odierna
gli è permesso scegliere in piena libertà.
Questo gruppo ha invece una struttura il più orizzontale possibile…
direi a cerchio!
Saper accendere un fuoco, cucinare, trovare l'acqua, fare legna,
sono le cose da imparare per poter usufruire di questo spazio di libertà
dove trovare, più o meno da soli,  un modo per gestirsi…
e chissà che magari i bambini non ne trovino uno nuovo da insegnare anche a noi!!!!!
Questo è però un progetto tutto in crescita,
nel senso che anche noi organizzatori insieme a tutti i genitori
siamo chiamati a fare un percorso di gruppo, di collaborazione e scoperta.”
Claudio, ideatore del progetto


Progetto di riscaldamento del telo per la prima notte nei boschi - 16 ottobre 2014