Caro Diario,
ieri ho finito di scrivere le mirabili gesta di Giorgio, ma non ce l'ho fatta a rievocare anche tutte le cose terribili che sono successe subito dopo e che spiegano come mai io mi ritrovo qua nei boschi da sola. Adesso prendo un bel respiro e cerco di mettere in ordine ciò che è successo, cercando di non piangere.
Dunque: Giorgio ha finito il suo emozionante racconto: tutti sono con il fiato sospeso, la regina soffoca i singhiozzi dentro al suo fazzoletto ricamato. Il re si alza in piedi e dice queste parole che rimbombano ancora nella mia testa come un colpo di cannone: “Come segno di ringraziamento, Sua Maestà il Re di Sagliano offre al cavaliere Giorgio la mano di sua figlia, la Principessa Luna Maria Assunta.”
ieri ho finito di scrivere le mirabili gesta di Giorgio, ma non ce l'ho fatta a rievocare anche tutte le cose terribili che sono successe subito dopo e che spiegano come mai io mi ritrovo qua nei boschi da sola. Adesso prendo un bel respiro e cerco di mettere in ordine ciò che è successo, cercando di non piangere.
Dunque: Giorgio ha finito il suo emozionante racconto: tutti sono con il fiato sospeso, la regina soffoca i singhiozzi dentro al suo fazzoletto ricamato. Il re si alza in piedi e dice queste parole che rimbombano ancora nella mia testa come un colpo di cannone: “Come segno di ringraziamento, Sua Maestà il Re di Sagliano offre al cavaliere Giorgio la mano di sua figlia, la Principessa Luna Maria Assunta.”
Non
ricordo cosa successe poi, dal primo istante in cui, poche ore prima,
avevo visto Giorgio, ero stata sicura che sarei stata sua moglie. L'idea che potesse sposarsi con un'altra non mi aveva mai sfiorato la
mente. Nel boato di applausi e acclamazioni che seguì, io ebbi
l'impressione che tutto girasse intorno: le luci, la gente, i
lampadari di cristallo... poi il buio.
Ero
svenuta.
Riapersi gli occhi non so quanto tempo dopo, c'era della servitù intorno a me e un ragazzo con vestiti sfarzosi. “Dov'è Giorgio? Dove sono?” farfugliai.
Riapersi gli occhi non so quanto tempo dopo, c'era della servitù intorno a me e un ragazzo con vestiti sfarzosi. “Dov'è Giorgio? Dove sono?” farfugliai.
Il
giovane mi sorrise: “Io sono Desiderio, il figlio del Re di
Sagliano” mi disse lui guardandomi negli occhi e continuando a
sorridere. Il fratello della Principessa! Una fitta al cuore mi
ricordò che l'uomo della mia vita che avevo appena incontrato si
sarebbe sposato con un'altra. Persi nuovamente i sensi.
Quando
mi ripresi aprì un occhio, riconoscendo la solita camera, lo
richiusi. Non volevo mai più vedere niente in vita mia, tanto meno
quel principino con il suo sorriso stampato. Che cosa aveva poi da
sorridere il tanto, la vita è una cosa schifosa! Mi tirai un cucino
sulla faccia e mi misi a piangere. Mentre singhiozzavo, sentì due
serve bisbigliare alle mie spalle. Una che sembrava più vecchia
diceva: “Guarda la contessina: piange come se il cavaliere avesse
detto a lei di no!” e un'altra voce più giovane rispondeva: “Hai
visto invece la Principessa Luna? Non ha battuto ciglio! E' rimasta
impassibile.” “Forse alla Principessina non interessava tanto
quel Giorgio – disse la prima voce - lei può aspirare a molto di
più di un semplice cavaliere!” “Ma lui è proprio un bell'uomo,
e l'ha salvata dal drago, sicuramente ci è rimasta male ma non l'ha
dato a vedere!”. Mi drizzai a sedere. Le cameriere accorsero: “La
contessina ha bisogno di qualcosa?” mi chiesero servizievolmente.
“Quando si farà il matrimonio della principessa?” chiesi io
confusa. “Non ci sarà nessun matrimonio. - disse la più vecchia -
Il cavaliere ha detto che non può sposarsi perchè il drago è stato
gravemente ferito, ma non è morto, e lui vuole dedicare la sua vita
a combattere contro il Drago e non vuole essere distratto dall'avere
una famiglia.” “Ha parlato anche di un tavolo e di un certo Re
Artò o Artù – intervenne la servetta giovane - e di una promessa
di cercare qualche oggetto magico...” La vecchia la interruppe: “Il
cavaliere dice che ha già due promesse da rispettare, quella che ha
fatto a quel Re lì del tavolo e quella che ha fatto a sé stesso di
combattere contro drago, e quindi non può fare anche una promessa
per un matrimonio.”
Avrei
dovuto dispiacermi a sapere che Giorgio non si sarebbe mai sposato,
ma ero tanto felice di sapere che non si sarebbe sposato con Luna
che la gioia ebbe la meglio. Forse un giorno lui avrebbe cambiato
idea, o magari avrebbe sconfitto il drago e trovato quell'oggetto per
quel re della seggiola, del mobile o come si chiama. E nel frattempo magari
Luna sarebbe già stata sposata con qualcun altro e lui allora... In
quel momento si aprì la porta e comparve il principe Desiderio con
il suo sorriso smagliante: “Oh, la bella di Auramala si è
destata!” esclamò, e poi aggiunse rivolto alla servitù: “Uscite
pure, grazie”.
Si
avvicinò senza staccarmi gli occhi di dosso e senza smettere di
sorridere: “Avevo desiderato di trovarmi solo con voi. E siccome io
sono Desiderio, tutto ciò che io desidero si realizza.
E
sai adesso che cosa desidero sopra ogni cosa?”
Non
ne avevo la più pallida idea e non mi interessava niente. Lui
continua:
“La
cosa che desidero più di ogni altra al mondo e avere una moglie
bella e dolce, con lunghi capelli scuri e occhi neri. Le labbra
rosse e la pelle bianca e profumata.”
Perchè
mi stava raccontando i fatti suoi? Stavo per interromperlo ma lui
proseguì:
“Una
moglie proprio come te, bella Selvaggia.”
Lo
guardai a bocca aperta. Lui scoppiò in una gioiosa risata:
“Non
puoi crederci, eh? Hai sempre desiderato il figlio di un re e oggi il
tuo desiderio si sta avverando! Perchè volere è potere, mio bella
Selvaggia, e così tu ,che sei una semplice contessina di un paesino
di quattro case, potrai realizzare il tuo sogno di diventare un
giorno Regina! E il nostro matrimonio sarà la più grande festa che
ci sia mai stata in tutta la Valle Staffora, anzi, in tutto
l'Oltrepò! Sarà una festa di nozze ancora più bella di quella che
hai sempre sognato. E da quel giorno ogni tuo desiderio sarà un ordine.”
Desiderio si inginocchiò di fronte a me e raggiante mi chiese prendendomi una mano:
Desiderio si inginocchiò di fronte a me e raggiante mi chiese prendendomi una mano:
“Selvaggia
di Auramala, vuoi sposarmi?” Ancora
stordita risposi con semplicità la prima cosa che mi venne alle
labbra: “no.”
Il
suo sorriso si spense di botto, sul suo volto si dipinse uno smarrito
stupore, incredulo che qualcuno potesse dire di no proprio a lui.
Si
alzò si scatto in piedi: “Sì che vuoi sposarmi! Chi sarebbe così
sciocca da non volere sposare il Principe Desiderio! - Adesso era
proprio arrabbiato - Non capisci che se mi sposi io realizzerò tutti
i tuoi desideri? Non hai sempre sognato di sposare un figlio di re?”
Forse sì, forse da bambina lo avevo sognato, ma nelle ultime ore i
miei desideri si erano trasformati e dettagliati. Io voglio sposarmi
solo con Giorgio, e se lui non si sposerà mai non mi sposerò mai
neanche io. Ma a lui non potevo la verità, così risposi
semplicemente: “Io non mi voglio sposare.”
“Ah
sì? - mi domanda lui con un sorrisetto ironico – ma cambierai
idea, vedrai... “ Il suo atteggiamento era cambiato, era tornato sicuro di sè e spadavaldo come prima. Forse sapere che io volevo restare nubile lo
tranquillizzava di più rispetto all'idea che io non volessi proprio
lui.
“Infatti
noi ci sposeremo. E sai perchè? Perchè io sono Desiderio e tutti i
miei desideri si avverano. Oggi
stesso andrò da tuo padre a chiedere la tua mano e lui certo non
permetterà a sua figlia di essere così sciocca da rifiutare la
proposta di matrimonio di un principe!” si avvicinò moltissimo e
mi sussurrò a un orecchio: “Se io ti desidero, tu sarai mia. ”
Abbassai
gli occhi. Sapevo che aveva ragione. Non avrei mai potuto spiegare a
mio padre che io amo solo Giorgio e non potrei accettare nessun altro
uomo, fosse anche un re!
Ed
ecco perchè ho dovuto scappare di casa. Ed ecco perchè mi
trovo qui nel bosco a vivere come una selvaggia.